Versione ebook di Readme.it powered by Softwarehouse.it Ruggierone da PalermoBen mi degio alegrare
Ben mi degio alegraree far versi d'amoreca cui son servidorem'à molto grandemente meritato;non si por[r]ia contarelo gran bene e l'aunore.Ben agia lo martorech'io per lei lungiamente agio durato.Però consiglio questo a chi è amadori:non si '[n]sperisia buon soferidorie lui no 'ncresca la gran dimoranza;chi vole [ben] compire sua [ 'n]tendanzaviv'a speranzachè non mi par che sia di valimentoda c'omo vene tosto a compimento.Ben ò veduto [a]mantia cui par forte amaree non vole penaree fa come lo nibio certamente:ch'egli è bello e possantie non vole pigliarcper non troppo affan[n]arese non cosa quale sia pariscente.Così fa quelli c'à povero coredi soferire pene per amoree già sa egli ca nulla amistanzanon guadagna omo mai per vilitanza.Sia rimembranza:chi vole amor di donna viva a spene[e] contisi in gran gioi tut[t]e le pene.Così dovemo farecome il buon marinaroche corre tempo amaroe per affanno già non s'abandona;pria s'adastia al ben fareancor che li sia caro;mentr'unque à buon dinaronon si ricrede de la sua persona.[ . . . . . ]Vede la morte ed à sempre speranzae sta in tormento e dassi buon conforto'nfin che camp' a rio tempo e giunge a portoed in diportonon li rimembra poi di quelle pene.Dolci è lo male ond'omo aspetta bene!